Rien, uscito nel 2006 grazie al genio irriverente di Etàt Libre d’Orange e al naso sapiente di Antoine Lie, ma non è qui la paura. Eppure, se mai poteva esserci un “eppure”, nel 2014 sempre Antoine Lie firma una versione completamente riformulata, creando di fatto una nuova eau de parfum che nulla ha che vedere con Rien, che ha il potere di agghiacciare ricordando che non c’è fine all’ombra. Rien Intense Incense, ribattezzato dalla blogosfera RII. Già il nome è una dichiarazione d’intenti, un avvertimento agli intrepidi osmonauti.
“E’ una sfortuna, ma è anche una realtà, che la maggior parte della gente abbia un’apertura mentale troppo limitata per valutare con intelligenza i fenomeni rari in cui si imbattono gli individui più sensibili, fenomeni che vanno oltre l’esperienza comune e che in pochi riescono a percepire.”
Così è Rien Intense Incense: ammorbante, inquieto, attraente. E’ una tomba, immersa nell’umidore della vegetazione, che ha perso il proprio sentore verde e che ci schiaffeggia con le note tipiche della decomposizione, con dosaggi sapienti di cisto e muschio di quercia ci riporta a sentori di terre fradice dove non arriva mai la luce del sole, terre limacciose nelle quali vogliamo addentrarci col cuore in gola. Appena indossato, dunque, questo profumo dichiara la sua anima oscura, con un incenso che ricorda un rito liturgico ormai lontano nel tempo e che ha lasciato, ora, solo le note più cupe, quelle più tossiche e opprimenti.
Rien Intense Incense, come Lovecraft, gioca continuamente sulle penombre, avvelenandoci le narici per poi donarci immediatamente l’antidoto e così l’incenso si placa in note di rosa e iris, che miscelano rassicuranti impressioni talcate a ombre di sfioritura. Il fiore è ormai spento, ma ha ancora la forza di dichiarare ciò che è stato un tempo, così come i protagonisti di Lovecraft che un tempo erano grati esseri viventi ignari dell’orrore incombente.
Sembrerebbe una creazione impossibile da indossare, ma provate a leggere una novella di questo autore e scoprirete che così non può essere: tornerete a leggere morsi dalla paura e dal desiderio, tornerete a indossare Rien Intense Incense mossi dalle stesse emozioni. E’ tossico? Sì. E’ meraviglioso? Sì. E’ oscuro? Assolutamente sì!
Occorre coraggio ed elegante follia per indossare Rien Intense Incense, perché poi tornare indietro sarà quasi impossibile. Eppure, oltrepassate le prime note, il terrore diviene piacere e si scivola in sentori asciutti di pelle, come se ci accomodassimo, ormai drogati, su una vecchia e comoda poltrona e volessimo fonderci con essa. Scivolare giù lungo i profili taglienti della bottiglia nera ornata dall’oro del nome, sempre più giù dove i contorni sfumano, con la mente offuscata da immagini di un tempo che non c’è più, come una musica anni ’20 che continua a suonare da un vecchio grammofono nell’oscurità polverosa di una biblioteca che non viene più aperta da molto, molto tempo.
Rien Intense Incense sa farci sentire eleganti e forti, ma, nel contempo, irrimediabilmente spacciati avvolgendoci nella sua scia lunga, fondendosi con la pelle per non lasciarla più. Con un drydown stupefacente ci strappa da quella nicchia protetta nella quale eravamo scivolati per riportarci in luoghi ignoti, nei quali ci muoviamo mossi dall’energia intensa del profumo, atterriti dall’oscurità che svela penombre d’orrore, esseri indefiniti che guizzano nell’ombra, echi di vita ormai passata, sussurri e fiati sul collo, sentori di aldeidi che aprono ed esaltano le scie ormai mutate delle note olfattive. E senza aver il tempo di reagire, sappiamo di essere nell’incubo del creatore di Cthulhu.
“Gli uomini di più ampio intelletto sanno che non c’è netta distinzione tra il reale e l’irreale, che le cose appaiono come sembrano solo in virtù dei delicati strumenti fisici e mentali attraverso cui le percepiamo; ma il prosaico materialismo della maggioranza condanna come follia i lampi di visione che a volte squarciano il velo dell’ottica comune e del più ovvio empirismo.”
Rien Intense Incense è un viaggio oscuro, intenso, equilibrato. Ed è, soprattutto, senza ritorno. Non è la scelta di un profumo, è decidere di indossare un’epoca, un angolo di noi che preferiamo dimenticare. Convivere con gli incubi e con quel lato della vita che non può essere detto.
Stili e Sensazioni: Legnoso · Speziato · Affumicato · Animale
Note: Aldeidi · Ambra · Cumino · Cuoio · Incenso · Iris · Labdano · Muschio di quercia · Patchouly · Pepe nero · Rosa
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